26 novembre 2024

truffa di criptovaluta

Truffa di criptovaluta

L’anno prossimo il BTC potrebbe rivelarsi l’investimento ideale, sebbene il suo valore elevato lo rende adatto solo a chi cerca un bene rifugio, o ai trader esperti che hanno una disponibilità molto elevata.< n1bet /p>

Nel 2018, Draper aveva previsto che il Bitcoin avrebbe raggiunto i 250.000 dollari entro la fine del 2022. Questa audace previsione non si è realizzata del tutto, anche se il Bitcoin ha raggiunto il massimo storico di circa 69.000 dollari nel novembre 2021.

Il Bitcoin è tornato a far parlare di sé, attirando l’attenzione di nuovi e vecchi investitori. I volumi di scambio hanno raggiunto livelli record sull’onda dell’entusiasmo generato dalle novità del periodo. Tuttavia, la storia ci insegna che i periodi di crescita possono essere seguiti da significativi ritracciamenti, rendendo essenziale una strategia di investimento ben ponderata.

Criptovaluta che esploderà nel 2024

Secondo le previsioni crypto degli esperti, nel 2024 la DeFi migliorerà i propri servizi rendendoli più trasparenti, immediati e completi. Questo, in realtà, sta già succedendo, anche se l’interesse sulla finanza decentralizzata si è notevolmente ridimensionato rispetto ai picchi del 2021. Con la fine del bear market potremmo però assistere ad un forte recupero dei protocolli DeFi esistenti e assisteremo sicuramente alla nascita di nuovi. Secondo le previsioni degli esperti è probabile che questo sotto-settore supererà i volumi dello scorso bull market durante i prossimi mesi.

Infine, le criptovalute del futuro non sono ancora arrivate sul mercato. Quelle che possono offrire soluzioni dirompenti, innovative e sorprendenti. In definitiva, è difficile dirlo, ma se fai le tue ricerche, potresti imbatterti in una futura piccola perla

Visto che stiamo parlando di Ethereum, potremmo anche parlare di una criptovaluta che vuole fargli concorrenza. Hai mai sentito l’espressione “Ethereum Killer“? Si riferisce a una criptovaluta che mira a fornire la tecnologia e i principi operativi necessari per spodestare l’ETH dal suo secondo posto nella classifica delle criptovalute più diffuse.

Con una capitalizzazione di mercato stimata a circa 1,21 miliardi di dollari a ottobre 2024, rimane il leader assoluto e legittimo del mercato. Inoltre, questa posizione tenderà a rafforzarsi sempre di più quando la criptovaluta inizierà a scarseggiare. Delle 21.000.000 monete BTC che la rete dovrebbe emettere, 19,76 milioni sono già in circolazione. In definitiva, il Bitcoin sta diventando sempre di più una forma di deposito.

L’iniziativa di ICP è quella di cambiare il modo in cui funziona Internet, creando una piattaforma realmente potente, basata sulla blockchain, in grado di eseguire contratti intelligenti e applicazioni web senza soluzione di continuità. Lanciata dalla Fondazione DFINITY, la visione di Internet Computer è quella di decentralizzare l’intero web, non solo la finanza.

dichiarazione dei redditi di criptovaluta

Dichiarazione dei redditi di criptovaluta

Devi sapere che se nell’anno hai realizzato esclusivamente delle minusvalenze, non hai alcun obbligo di dichiararle ai fini fiscali. Tuttavia, devi sapere che può esserci un vantaggio nel compilare il Quadro RT del modello Redditi PF anche in caso di realizzazione di sole minusvalenze. Infatti, tali minusvalenze possono essere utilizzate nell’esercizio in corso e nei quattro successivi per la compensazione con altre plusvalenze realizzate dal contribuente, superata la soglia di 2.000 euro.

L’attività di staking, ovvero il blocco di una certa quantità di criptovaluta per supportare il funzionamento di una blockchain in cambio di ricompense, è considerata – dalla maggioranza degli esperti fiscali – come fiscalmente rilevante. Le ricompense ottenute tramite staking sarebbero soggette a imposizione come reddito diverso (altri proventi).

Parte della dottrina ritiene che ad oggi nessuna stablecoin è stata autorizzata dalle autorità europee ovvero costituisce un e-money token e quindi le conversioni in stablecoin costituirebbero permute non fiscalmente rilevanti; in realtà, la parte maggioritaria della dottrina e degli operatori ritiene tale interpretazione poco sistematica ed eccessivamente legata al dato formale, poiché si limita a valorizzare l’elemento dell’autorizzazione senza mettere in luce l’aspetto della “sostanza economica” delle attuali stablecoin collateralizzate come USDT – a maggior ragione considerando che l’Agenzia delle Entrate, nella circolare citata, mette espressamente in luce quale elemento principale il garantire il diritto di credito del possessore al valore nominale rispetto a una valuta fiat.

Con il software fiscale per criptovalute di Blockpit, la raccolta dei dati è completamente automatizzata. Dite addio al noioso compito di tracciare le vostre transazioni in criptovalute in un file Excel. Che liberazione.

Se il mining è considerato un’attività commerciale, le implicazioni fiscali cambiano. In tal caso, la vendita delle criptovalute estratte potrebbe essere soggetta al regime fiscale italiano sul reddito d’impresa, con aliquote progressive che vanno dal 23% al 43%. Inoltre, i BTC ricevuti attraverso il mining potrebbero essere soggetti a un’imposta sulle società del 24% sul loro valore di mercato al momento della ricezione.

In relazione, infine, al trattamento degli importi in valuta tradizionale temporaneamente presenti nel rendiconto rilasciato dalla società, l’Agenzia osserva che con riferimento all’imposta di bollo per i prodotti finanziari, nella circolare n. 48/2012, ha chiarito che l’articolo 3, comma 3, del Dm 24 maggio 2012 precisa, che “se, in costanza di rapporto, sia all’inizio che al termine del periodo rendicontato non sono presenti prodotti finanziari né sono state registrate movimentazioni nel corso del periodo stesso, l’imposta non è dovuta”.

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